domenica 30 gennaio 2011
giovedì 27 gennaio 2011
GANG OF FOUR @ ROUGH TRADE EAST, BRICK LANE
Ieri gran soirée al Rough Trade East, immenso negozio di dischi nato da un'idea della Rough Trade Records, casa discografica londinese nota ai più per aver prodotto band del calibro di Arcade Fire, The Strokes, Belle and Sebastian e Albert Hammond Jr.
Il Rough Trade East apre nel 2007 a Brick Lane, celebre strada dell'East End londinese che collega da sud verso nord Whitechapel High Road a Bethnal Green Road, rinomata per essere un vivido centro artistico con frequenti iniziative ed esposizioni (a volte proprio all'interno di bar e locali), numerosi atelier di moda e famose opere di street-art tra le quali, peraltro, spiccano alcuni lavori di Bansky.
Fin dalla sua nascita il RTE è stato la mecca di chi è alla continua ricerca dell'ultima uscita musicale sullo scenario britannico (se non internazionale). Come la maggior parte dei negozi che si affacciano su questa via, anche il Rough Trade East grida a gran voce il suo anticonformismo con pareti ricoperte di posters originali, artworks e miriadi di copertine alcune delle quali risalgono, pensate, ai primi anni Ottanta.
All'interno, accanto ad una selezione di CD e vinili senza pari, si trova una vasta sezione libri che include numerosissimi Steidl (alcuni dei più significativi libri di fotografia, arte e moda presenti sul suolo britannico), un angolo bar, un photo-booth, ma soprattutto... un live stage!
Protagonisti del momento live di ieri sera: i Gang of Four, gruppo post punk britannico, formatosi a Leeds nel 1977. La band suona punk rock fortemente influenzato da funk e dub reggae, e si dedica a temi incentrati sulle difficoltà della società moderna.
I Gang of Four sono la band più imitata degli ultimi due decenni: Liars, Rapture, Franz Ferdinand, Futureheads & C. sono tutti, a vario titolo, figli loro. Figli di quell'incredibile impasto di ritmiche ossessive e schitarrate atonali che ora sta per vivere un clamoroso ritorno in scena.
Lo stile di Gill (chitarra) pare ispirarsi a Wilko Johnson e ai Dr. Feelgood. Jon King (voce) è invece solito ballare sul palco secondo uno stile difficilmente imitabile tanto che ieri, appena ha accennato i primi "passi di danza", i miei amici ed io siamo rimasti a bocca aperta, letteralmente rapiti da quell'esperienza estatica senza precedenti!
Paul Morley ha descritto la loro musica come "una sorta di funk demente, incredibilmente bianco ma anche molto oscuro dato l’impegno politico e gli slogan provocatori, e quanto più vicino possibile al meglio del blues e di Jimi Hendrix". Io non posso che concordare pienamente con lui!
Impossibile, per finire, non citare la prima inquadratura del film Marie Antoinette di Sofia Coppola. La regina di Francia, impersonata da una conturbante Kirsten Dunst, sorride allo spettatore, mollemente stesa su un triclinio. Il lusso patinato ed erotico della scena viene però sconvolto dalla musica fuori campo: è una pulsione martellante e nevrastenica. E' un uomo che grida frasi come: non c'è fuga dalla società / la natura non c'entra niente / i vostri rapporti sono di potere / tutti abbiamo buone intenzioni ma tutti siamo manovrati. Sono i Gang Of Four.
Insomma, ancora una volta Londra ha offerto il giusto mix per rendere una serata infrasettimanale priva di aspettative uno spettacolo davvero trasecolare!
giovedì 20 gennaio 2011
martedì 18 gennaio 2011
domenica 16 gennaio 2011
I'M LOVING MY BRAND NEW TEASHADES!
Confesso di essere una fanatica degli occhiali da sole e di averne una collezione modesta ma molto variegata... però questi teashades davvero mi mancavano!
Li ho visti nella vetrina di un negozietto vintage a Brick Lane e non ho potuto fare a meno di comprarli. Che dire, le lenti tonde alla John Lennon, la doppia montatura mobile e il mix metallo-tartarugato fanno di questi occhialetti un vero must have.
Purtroppo né sulle lenti, né sulle stanghette è stampigliata alcuna marca, ma navigando sul Web non è stato difficile ricondurre lo stile del modello ad un paio di brand più o meno noti. Il primo è Spitfire, un marchio inglese che produce occhiali da sole dal design rétro che attinge direttamente agli anni Sessanta e Settanta. Segni particolari: il prezzo assolutamente cheap (£18 su asos). Ma la versione ancor più fedele, ed anche più economica, è marchiata Vagabond Youth ($7).
L'o-shaped roud rétro in fatto d'occhiali è un evergreen e a dimostrarlo sono gli stessi periodici di moda e blog di street-style che sistematicamente non disdegnano di comparsarli nei loro outfits.
Anche le celebrities spesso mostrano di apprezzare questo emblematico simbolo della beat generation. Primi fra tutti i cantanti Liam Gallagher e Ozzy Osbourne che hanno fatto degli storici teashades parte integrante del loro inconfondibile stile.
E poi ancora Micky Green, Agyness Deyn, Rachel Zoe, Ruby Rose e Sienna Miller.
Degna di nota è infine Lady Gaga che qui di seguito ne ostenta una originale rivisitazione in puro stile diva firmata Linda Farrow ($350).
Insomma, sarà perché in quanto figlia di un incallito beatlesiano ce li ho nel DNA o più semplicemente perché rappresentano un'interessante rivisitazione degli intramontabili teashades, ma sta di fatto che trovo questi occhialetti dal sapore squisitamente rétro un vero gioiellino!
[foto: whowhatwear.com e elleuk.com]
mercoledì 12 gennaio 2011
QUORN
Ieri sono stata a cena da un'amica londinese. Abita a Greenford, nel West London in un piccolo ma graziosissimo appartamentino arredato fondendo insieme almeno un paio di stili diversi.
Quando sono arrivata lei era già ai fornelli. Una grossa wok sobbolliva emanando uno squisito profumino di carne stufata. Sembrava quasi spezzatino all'italiana, quello che si fa semplice-semplice aggiungendo un po' di pomodoro e una manciata di chiodi di garofano. Do una sbirciatina e... era proprio spezzatino! La cosa mi è sembrata davvero strana dal momento che lei è una incallita vegana.
Ma mi sbagliavo di grosso! Si trattava, infatti, di quorn, un prodotto sconosciuto a noi italiani, ma assai noto e diffuso in Inghilterra. Sulla confezione si legge che è fatto con un ingrediente che proviene da un piccolo, modesto membro della famiglia dei funghi. Già, il fusarium venenatum.
Alcuni ricercatori lo identificarono in un campo del Buckinghamshire, Inghilterra, nel 1967. Cresce in terra e sui cereali, formando sottili filamenti a volte di sfumatura rosata: sono proprio quei filamenti, simili alle fibre muscolari, a dare al quorn la consistenza della carne. Insomma, ha poco a che fare con i porcini e tutti i funghi rotondi e marroni che conosciamo. E non ha nulla a che spartire nemmeno con la carne.
Il quorn si trova nei supermercati in diverse versioni, dal mince (tipo macinato per ragù) alle polpette, dalle scaloppine ai wurstel. Di per sé è completamente insapore ed inodore ma è estremamente versatile dal punto di vista gastronomico tanto che si presta ad essere aromatizzato in mille modi diversi e può costituire, perciò, la base per un’infinità di preparazioni alimentari.
Il quorn è molto gettonato da vegetariani e vegani - che qui a Londra sono, un po' per cultura, un po' per scelta, davvero tanti – i quali lo usano al posto della carne poiché, come dicevo, sapore, texture e consistenza sono pressoché identici. Ha in più un bassissimo contenuto di grassi, è ricchissimo in proteine, è vegetale al 100% e, vi assicuro, è anche molto buono!
La casa produttrice che qui a Londra si trova con più facilità è la Watson Foods.
La casa produttrice che qui a Londra si trova con più facilità è la Watson Foods.
mercoledì 5 gennaio 2011
SORRY I'M LATE...
It's crazy how I can never be on time these days! I feel like hanging to the minute hand of a clock. Just like this...
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