sabato 11 giugno 2011

SHABBY CHIC. ROVINATO È BELLO!


Letteralmente la parola shabby significa trasandato, ma se affiancata all'aggettivo chic va a connotare uno stile di interior design che, ispirandosi all'arte del restauro di vecchi mobili recuperati nei mercatini, è in grado di dare un tocco decisamente vintage alle nostre case. Lo Shabby Chic recupera qualcosa di trasandato, usurato dal tempo, ma che che ha dentro di se l'anima di chi lo ha voluto, lo ha usato, toccato, consunto, il fascino del passato e, perché no, in alcuni casi anche della storia. 

























 







È uno stile romantico che ha il sapore della semplicità degli oggetti vissuti. E’ grazioso, elegante ma senza strafare. Uno stile consumato dal tempo. Uno stile pratico. Il trucco sta nel dare una nuova funzione o un nuovo alloggio all’oggetto di uso comune. Ad esempio la specchiera di un comò importante, può essere messa in bagno, appesa sopra ad un semplicissimo lavandino. Aggiungendo poi una vasca d'epoca ed un vecchio sgabello ridipinto color azzurro polvere, si avrà creato un’ambiente particolare ed estremamente personale. 

















Lo Shabby Chic è prima di tutto uno stile di vita, una filosofia. Quella del recupero. Non è un nuovo stile d’arredamento, bensì qualcosa che va al di là della semplice moda. Il trucco è sapere unire il vecchio al nuovo mescolando sapientemente gli oggetti e facendolo sempre in maniera molto discreta. Nulla deve essere forte e netto. Tutto deve avere un’aria fresca e delicata.










I colori? Decisamente candidi e morbidi, colori tenui, rilassanti per gli occhi e per la mente, per creare un ambiente in cui circondarsi di bianco, di luce e di aria fresca. A spiccare sono l’avorio con tutte le sue sfumature, dal bianco sporco al crema e al sabbia, i colori pastello come il grigio polvere, il rosa cipria, il verde salvia e il carta zucchero, rigorosamente tenui e sbiaditi.














I materiali per arredare in stile Shabby Chic vedono primo in classifica il legno utilizzato per mobili, cornici, orologi, lampade, bauli e cassette. Non di minore importanza sono le vecchie porcellane bianche, oppure gli oggetti antichi, sia in ceramica chiara che in vetro, come vasi, bottiglie e bicchieri. Da non dimenticare poi i tessuti come i pizzi e i merletti d’epoca e le stoffe dall’aria tipicamente rétro. Infinite le possibilità di scelta per la fantasia della stoffa: quadretti vichy, stoffe a motivo floreale (soprattutto con le rose), toile de jouy... tutte adattissime a personalizzare un divano, dei piccoli cuscini, tende e tovaglie.










Per il giardino invece, vanno bene tutti i vecchi oggetti in alluminio come innaffiatoi, catini e vecchie conche facilmente trasformabili in contenitori per fiori. Anche la ghisa è perfetta per complementi d’arredo quali panchine, portavasi importanti, fregi, statue, ringhiere e cancellate.





 



 






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