Seattle, anni '90. Steve è un progettista urbano, single convinto, ma che tuttavia non esita a provarci con Linda, un’ecologista dai complicati trascorsi amorosi. Janet ha mollato gli studi, lavora come cameriera in un caffè ed è perdutamente innamorata di Cliff, sedicente musicista dei Citizen Dick (con i tre quinti dei Pearl Jam!), interessato più a musica e divertimento che alla sua compagna. A chiudere questa curiosa combriccola c’è Debbie, alla disperata ricerca di un partner che decide di affidarsi ad uno spot televisivo che combina incontri.
A cultizzare il cast prestigiosissime guest stars come un giovanissimo Tim Burton nei panni dell’ex fidanzato comprensivo sempre pronto a riprovarci, un annoiato chirurgo, Bill Pullman, un Paul Giamatti beccato a pomiciare in un bar, un Tad Doyle dall’altra parte della cornetta, e dulcis in fundo un Eric Stolz nelle vesti di un mimo.
Essendo ambientato a Seattle, il film inquadra inevitabilmente la nascente scena grunge, sullo sfondo di mitiche esibizioni di Alice in Chains e Soundgarden. Scritto e diretto da Cameron Crowe - già regista di Almoust Famous ed Elizabethtown, nonché ex reporter di Rolling Stone - Singles è una commedia incentrata sull’amore e sui modi di rapportarsi ad esso. La trama, suddivisa in capitoli, semplice e a tratti mielosa, possiede quel finale prevedibile che lo rende tutto sommato un film piacevole.
A rendere Singles oggetto di culto tra gli appassionati sono le numerose citazioni musicali (e non) oltre che una splendida colonna sonora curata dall’ex dei Replacements, Paul Westerberg.
Commedia spiritosa e di poco spessore, perciò adattissima a chi, come me, non ama particolarmente sedersi in poltrona e fissare per ore uno scatolotto luminoso.
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